Stephen King, La nebbia


Dopo che la tempesta ha abbattuto mezza foresta, una strana nebbia avvolge la città. Alle casse del supermercato ci sono code inaudite, tutti cercano di fare provviste, temendo ulteriori disastri in arrivo. Ma all'improvviso la nebbia arriva alla vetrina all'ingresso, ci si preme contro, minacciosa. I clienti rimangono bloccati, e sono presi dal terrore. Non sanno di cosa si tratti, forse meglio non rischiare, meglio restare dentro. Così abbiamo decine di persone che non necessariamente si conoscono, non tutti, chiusi dentro un supermercato, e che non sanno come comportarsi. Direi che gli ingredienti per una storia eccezionale non mancano. Più che altro per via dell'eterogeneità del gruppo, per via delle divergenze di opinioni, dei diversi temperamenti.
Inevitabilmente si creeranno delle fazioni, penso. Questo è l'aspetto che forse mi intriga di più. E se poi complottassero di nascosto, dietro agli scaffali, ognuno per conto proprio con i relativi seguaci... ?
ALLERTA SPOILER !
Inutile dire che ha catturato il mio interesse il capannello che si forma intorno alla signora Carmody, la vecchia strega che sbraita ai quattro venti rivelazioni sulla fine del mondo, e che in una situazione estrema rischia di seminare proseliti.
Cento pagine di pura introspezione psicologica, tormentata quanto basta.
Il finale è molto diverso rispetto alla celebre versione cinematografica di inizio millennio, personalmente l'ho gradito molto.
Ovvio che King è King, anche nella peggiore delle situazioni trova sempre uno spiraglio di luce, una possibilità di sopravvivenza che rende gli esseri umani eroi.